martedì 9 marzo 2010

"OTHER SIGNS, OTHER CIRCLES". LE POESIE DI ANNA MARIA FERRAMOSCA.

“Other signs, other circles. A Selection of Poems: 1990-2009”, CHELSEAEDITIONS, 2009 di Anna Maria Ferramosca. La parola-segno DI ANNA MARIA FERRAMOSCA.

La voce sicura, dalla parola decisa e senza limiti, sebbene circoscritta in una precisione acutissima, quasi spasmodica, di Anna Maria Ferramosca si alza (o si abbassa, non certo per insipienza, bensì per discrezione, perché in realtà un certo understatement si sottende a tutta la raccolta, vera cifra della personalità poetica dell’Autrice, fino a raggiungere un “pianissimo” come in musica, per arrivare a ciò che, sempre in campo musicale, corrisponde al “tace”, a un “silentium” carico tuttavia di sensi, lo spazio tra un verso e l’altro, e tra una parola e l’altra: non è potente, infatti, nel suo gesto quasi pittorico anche il breve spazio bianco che nasconde abissi tra un segno scritto e l’altro?) si alza dunque in questa raccolta bilingue, scritta come a quattro mani da Anna Maria Ferramosca e da Anamarìa Crowe Serrano, modulandosi in mille toni, trasformandosi in mille forme espressive, toccando mille temi, dalle radici ancestrali dell’essere-poeta, la “messapicagrecaegizialibica”, come dice di se stessa, lei che percorrerebbe ogni sangue, ogni foglia, ogni città, ogni mondo, fino agli OGM del contemporaneo, senza alcun freno: nella sfrenatezza sembra consistere la misura del suo verso aperto, del suo verso libero, del suo canto spiegato e senza remore, in questo palinsesto dell’eterno, che è la parola poetica, sia che venga stampata su una tavoletta siriana in segni cuneiformi, sia che appaia scalfita nella stele di Rosetta, o in lineare b. Poesia senza remore, magica, misterica dunque, ricca di luci chiare e sensi oscuri, di ataviche pulsioni, di recenti emozioni, dove Natura, sensualità e Storia si fondono in un incessante fluire, fiume di suoni che scorrono limpidi e sonori, travolgenti come acqua.


(TESTO CRITICO DI FRANCESCA FARINA)

1 commento:

annamaria ferramosca ha detto...

chi mi riconosce riconosce il mondo. così fai tu, francesca, perchè dalla tua lettura capisco che sei entrata in uno di quei cerchi etici che vorrei dilatassero, di comprensione e solidarietà. che il segno sulla tavoletta siriana o quello digitato ci possa includere accanto nel tempo e farci sopravvivere.siamo vicinissime,ti sono riconoscente
annamaria