i primi a svegliarsi sono gli animali.
Chiamano a sé le cose, l’usanza
la prossimità. Fanno della luce
un cono prospettico dell’avvenire fiutando se la giornata
sarà buona, fedeli a una tessitura
che basta a se stessa, senza storia. Contano sulla fiducia
che nasce dalla ripetizione, eppure sempre scoprono
l’approssimazione – il senso della caccia
è nelle orme di chi caccia, depositato. Paralleli a noi,
ci precedono di poco in vita e ce la spianano
con gli esili suoni del mattino, dalle fondamenta.
lunedì 29 dicembre 2008
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1 commento:
bravissimo
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