venerdì 21 dicembre 2007

Un sonetto di Francesca Farina (con tanti AUGURI!!!)

"E vado io, selvaggia, triste rosa
nel cuore, che scheggiato mi rimane,
spinosa traccia il ventre, oscuro stame,
e la colonna, palma sospirosa;

fronde le braccia e il polmone mariposa*,
gardenia la pupilla, ed il fogliame
dei reni si distende a disfiorare
la schiena eretta, tralcio di mimosa;

geranio nelle labbra e nel palato
e viole sui capelli ad ondeggiare
ed alle guance il dolce gelsomino,

e malva nelle tempie e nel costato,
e giglio sopra il sesso a germogliare,
e nella gola fremente biancospino"

(*mariposa= in spagnolo, farfalla)

3 commenti:

Francesca Farina ha detto...

Il sonetto è tratto dalla mia nuova raccolta di poesie "Metamorphoseon", edita da Editori Associati, a cui il libro si può richiedere (DBCARD, viale Ippocrate,156 - 00161 Roma, tel. 06/44.70.45.13) e vi verrà mandato senza spese di spedizione.

versolibero ha detto...

Buon 2008
e buona poesia
a tutti
Giuseppe Spinillo

DR ha detto...

Il sonetto mi sembra uno schema ormai poco praticato. Ed è un male, perché invece sa colpire con la sua musicalità, soprattutto quando è fatto bene, come in questo caso. Credevo di essere uno dei pochi a praticarne -immodestamente- l'arte.

Fantastica la rima con la "mariposa". Molto apprezzato l'elenco di fiori.

Complimenti

Daniele