"E vado io, selvaggia, triste rosa
nel cuore, che scheggiato mi rimane,
spinosa traccia il ventre, oscuro stame,
e la colonna, palma sospirosa;
fronde le braccia e il polmone mariposa*,
gardenia la pupilla, ed il fogliame
dei reni si distende a disfiorare
la schiena eretta, tralcio di mimosa;
geranio nelle labbra e nel palato
e viole sui capelli ad ondeggiare
ed alle guance il dolce gelsomino,
e malva nelle tempie e nel costato,
e giglio sopra il sesso a germogliare,
e nella gola fremente biancospino"
(*mariposa= in spagnolo, farfalla)
venerdì 21 dicembre 2007
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3 commenti:
Il sonetto è tratto dalla mia nuova raccolta di poesie "Metamorphoseon", edita da Editori Associati, a cui il libro si può richiedere (DBCARD, viale Ippocrate,156 - 00161 Roma, tel. 06/44.70.45.13) e vi verrà mandato senza spese di spedizione.
Buon 2008
e buona poesia
a tutti
Giuseppe Spinillo
Il sonetto mi sembra uno schema ormai poco praticato. Ed è un male, perché invece sa colpire con la sua musicalità, soprattutto quando è fatto bene, come in questo caso. Credevo di essere uno dei pochi a praticarne -immodestamente- l'arte.
Fantastica la rima con la "mariposa". Molto apprezzato l'elenco di fiori.
Complimenti
Daniele
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