domenica 4 novembre 2007

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Miraggi
A stremare il tarlo che cerca di tornare
fra passi e ricordi
unico e vano il silenzio delle ombre.
Richiama alla memoria una continua incertezza,
la sillaba di consolazione,
come il lamento che vorrebbe gonfiare i sogni.
Forse il tremore che riempiva i tuoi capelli
non ha più senso in quegli attimi che riportano
antiche ferite, sconnesse, beffarde,
pronte a devastare le misure del canto.
Hai ancora fra le mani il tempo lacerato,
il mistero che scoppia, a mordere altri giorni
con la rabbia che crepita sulle nostre vicende.
Torno ai miraggi per chiedere ostinato
uno spazio dove franare con l'amarezza di un sorriso.
Antonio Spagnuolo

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Antonio Spagnuolo è nato a Napoli nel 1931. Presente in numerose mostre di poesia visiva, in antologie ed in saggi di letteratura contemporanea, collabora a riviste di varia cultura.
Molti i suoi volumi di poesia, quasi tutti premiati. Ricordiamo fra gli altri: "Graffito controluce"(1980), con prefazione di Giovanni Raboni, "Fogli dal calendario" (1984), con prefazione di G.B. Nazzaro, "Candida" (1985) con prefazione di Mario Pomilio, "Dietro il restauro" (1993), "Rapinando alfabeti" (2001) con prefazione di Plinio Perilli, "Fugacità del tempo" (2007) - Asor Rosa lo ospita nel suo "Dizionario della letteratura italiana del novecento" (Einaudi).
Attualmente dirige in internet la rassegna "poetry wave" nel sito http://www.vicoacitillo.net e la collana di poesia e saggistica "Le parole della Sybilla" per l'editore Kairòs.

2 commenti:

Francesca Farina ha detto...

Chi conosce Antonio Spagnuolo sa che ha dedicato la vita all'attività poetica e lo si vede anche dall'esigua nota biografica. Non sono molti gli autori che fanno questo. A me sembra un vero "hidalgo" degno del suo nome.

a.margaritelli ha detto...

Non c'è niente da fare, sempre dall'inizio emerge il 'poetico' e il primo verso è il cavallo che tira la biga, con il secondo poi arriviamo al demiurgo... ma non facciamo discorsi troppo grandi.
Il testo di Spagnuolo 'irrompe'.
A.M.