martedì 31 gennaio 2012

DUE POETI DA LEGGERE: PAOLO RUFFILLI E ALDA MERINI

ALDA MERINI “POESIE E SATIRE”, a cura di Giuseppe Zaccaria, Giulio Einaudi Editore, Torino 2011.

CARNI IMPASTATE D’AMORE E TERRORE.


Un umanissimo dolore, senza rabbia, senza rancore, senza alcuna rivendicazione intride le carni aperte, squartate della poesia di Alda Merini, versi come carni dilaniate esposte al sole crudele del ludibrio, alla sua stessa impietosa analisi di donna carnale e spirituale, che dall’abisso del piacere trae materia per l’anima immortale e calpestata; dalle cancellate odorose di urina del carcere della vita trae materia per il suo canto rauco; dalla voragine della memoria che si sfalda, magari per colpa di “pillole micidiali” trae i macigni di parole da scagliare in faccia al mondo; continuamente a caccia d’amore come una belva affamata; continuamente pronta a dare amore come vittima sacrificale che si offre su tutti gli altari; continuamente prostrata a terra come orante di fronte a un Dio sconosciuto; continuamente in colpa come la madre che ha ucciso i propri figli; continuamente pronta ad espiare, se solo capisse qual è il suo delitto; continuamente avida d’amicizia sempre negata, mentre la follia sta sulla soglia della sua esistenza, sempre pronta a schiacciarla; continuamente terrorizzata dalla prigione del corpo e dell’anima.
Sullo sfondo della sua vicenda poetica, nelle poesie delle “Satire” e nelle prose raccolte sotto il titolo di “Racconti da cortile” i personaggi della sua Ripa Ticinese, dove Alda Merini viveva, creature umili e disgraziate come lei – ma prive del bene e della condanna della poesia – l’oste, il pittore, la pazza, il giornalaio, la prostituta, l’ubriacone, la siciliana, il cornuto, la bella, tutti affratellati a lei nell’infelicità, nel sorriso sghembo, nel destino lercio; e ancora la sua città, la Milano dove “si muore”, “un ingranaggio che ti prende ti stritola ti attacca al lavoro a catena e ti rende un numero”, che rende folli i poeti e salva la poeta soltanto con l’amore.
(FRANCESCA FARINA)

“IL GOBBO” DI ALDA MERINI.


DALLA SOLITA SPONDA DEL MATTINO
IO MI GUADAGNO PALMO A PALMO IL GIORNO
IL GIORNO DALLE ACQUE COSI’ GRIGIE
DALL’ESPRESSIONE ASSENTE…
IL GIORNO IO LO GUADAGNO CON FATICA
TRA LE DUE SPONDE CHE NON SI RISOLVONO
INSOLUTA IO STESSO PER LA VITA
E NESSUNO MI AIUTA…
MA VIENE A VOLTE UN GOBBO SFACCENDATO,
UN SIMBOLO PRESAGO DI ALLEGREZZA
CHE HA IL DONO DI UNA STRANA PROFEZIA
E PERCHE’ VADA INCONTRO A UNA PROMESSA
LUI MI TRAGHETTA SULLE PROPRIE SPALLE.








“AFFARI DI CUORE” DI PAOLO RUFFILLI , GIULIO EINAUDI EDITORE, TORINO 2011.


NEL SUO NUOVO LIBRO, DI NUOVO NEL VERSO BREVE E LANCINANTE, LA MISURA CHE GLI E’ PIU’ PROPRIA, PAOLO RUFFILLI SI ESERCITA SU UN TEMA ANTICO E NUOVISSIMO, DEVASTANTE ED ESALTANTE, L’AMORE-PASSIONE, L’AMOUR-FOU DELLA TRADIZIONE PROVENZALE, SECOLARE E SEMPRE ATTUALE. SI POTRA’ DIRE QUALCOSA DI ORIGINALE, CI DOMANDIAMO, INTORNO AD UN ARGOMENTO TANTO VIETO, ABUSATO ADDIRITTURA, UTILIZZANDO MODI SINGOLARI? PAOLO RUFFILLI RIESCE BENISSIMO A DARE FORMA ALL’INFORME PER ECCELLENZA, IL SENTIMENTO, IL DESIDERIO, IL PIACERE, SIA DAL PUNTO DI VISTA METRICO, CON L’USO DI UN RITMO SFRENATO COME L’ECCITAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DEI SENSI, SIA DAL PUNTO DI VISTA DEL CONTENUTO, MATERIA INCANDESCENTE CHE SA MANEGGIARE CON ESTREMA CURA E PERIZIA.
IN REALTA’, LE RIME, LA MUSICALITA’ FREMENTE DEI VERSI, GLI ICTUS INASPETTATI, LE CESURE E GLI ENJAMBEMENTS STRAORDINARI, DISATTESI, COME EXTRASISTOLI CHE SCONVOLGONO IL CUORE, CI DANNO LA DIMENSIONE DELL’IMPALPABILE, DELL’IMPONDERABILE, DELL’EROTISMO CHE CORRE SUL FILO DEL RASOIO, SEMBRA PRECIPITARE AD OGNI PASSO NELLA PORNOGRAFIA, SESSO E NIENT’ALTRO CHE SESSO SENZA REMORE E SENZA REGOLE, MA CHE SI FERMA SEMPRE AL DI QUA DEL NULLA CHE ESSA E’, PER DIVENTARE IL TUTTO CHE E’ L’AMORE.
LA NOIA DELLA PORNOGRAFIA CEDE ALL’EMPITO, SEMPRE RINNOVATO E SEMPRE SPENTO PER RINNOVARSI ANCORA, DEL DESIDERIO SUSCITATO DA UN ODORE, DA UNO SGUARDO, DALLO SQUARCIO ABBAGLIANTE DI UN PARTICOLARE DEL CORPO AMATO, CONTINUAMENTE RIVISSUTO DAL RICORDO, PRESENTE E SFUGGENTE COME LA VITA STESSA.
IL SERPENTE DEI VERSI CHE SI INSEGUONO DALL’INIZIO ALLA FINE DI CIASCUNA POESIA, IN SPIRALI VELOCISSIME E SEMPRE PIU’ STRETTE, L’ONDA FREMENTE DELLE PAROLE CHE DILAGANO FINO ALLA CHIUSA FULMINANTE IN CUI SEDIMENTA E SI CONDENSA, PROPRIO COME UN PRECIPITATO CHIMICO, TUTTO IL SENSO DEI TESTI, RIVELANDOSI COME UN ABBAGLIAMENTO DELL’ANIMA ALL’ULTIMO VERSO, OGNI COSA DETERMINA, CON EFFETTO DI CRUDELE VERITA’ E ATROCE DOLCEZZA, LA CONCRETEZZA DELLA VICENDA AMOROSA, CHE IMPRIME DI SE’ COME UN SIGILLO LE PAGINE AFFATTURATE.
IL BOB DELLE PAROLE SCHIZZA VELOCISSIMO SULLA PISTA DI NEVE DELLA PAGINA – E IL POETA CI CONDUCE CON SE’, SENZA SCAMPO, MENTRE TRATTENIAMO IL FIATO, PAUROSI ED INCANTATI AL TEMPO STESSO – TRAVOLGENDO OGNI COSA, PERFINO LA NOSTRA INCREDULITA’ DI FRONTE A TANTA SPUDORATEZZA, A TANTO PUDORE CELATO DA UNA RITROSIA TANTO PIU’ ECCITANTE QUANTO MENO EVIDENTE; CORRE, COME ABBANDONATO A SE STESSO, MOSSO DALLA FORZA INTERNA DEL SENSO, SUSCITANDO SCHEGGE DI GHIACCIO E SCINTILLE DI FUOCO FINO ALLA FINE, STRIDENDO E TEMPRANDOSI, COME FA IL FERRO INCANDESCENTE, MESSO DAL FABBRO A CONTATTO CON L’ACQUA, LEVANDO COSI’ ALTE SCINTILLE DA METTERSI IN GARA CON LE STELLE.

(FRANCESCA FARINA)







NELL’ASCENSORE.


SOGNAVO DI SFIORARTI
UN GIORNO, PRIMA O POI,
NELL’ASCENSORE:
SERRARTI FORTE CONTRO LA PARETE,
STROZZARTI LA VOCE SULLE LABBRA
E TUTTO PER NON PIU’
DI UN INTERMINABILE SECONDO,
A TOGLIERMI LA SETE
IN QUEL DISCENDERE VELOCE
DENTRO IL FONDO.
E, MENTRE CONTINUAVO
NEL MIO SOGNO
PIU’ VOLTE GIA’ COSI’ SOGNATO,
MAGARI PER L’EFFETTO
DEL MIO DESIDERATO
SEI TU CHE DI TRAVERSO
SULLE PORTE, PASSANDO,
MI HAI BACIATO.

3 commenti:

Antonio Spagnuolo ha detto...

Alda Merini ha avuto una sua voce particolare , nella sfortuna e nella liberazione da una forma di schizofrenia che la avrebbe costretta alla disperazione se non fosse stata sorretta proprio dalla poesia !!!! Una poesia piana e dolce, forse troppo malgamata alla parola ....nel mentre Paolo Ruffilli ci offre ancora una volta la sua capacità di comunicare , con energia e ottima preparazione,e di coinvolgere nel ritmo e nella musicalità di versi sostenuti. Antonio Spagnuolo

Antonio Spagnuolo ha detto...

Alda Merini ha avuto una sua voce particolare , nella sfortuna e nella liberazione da una forma di schizofrenia che la avrebbe costretta alla disperazione se non fosse stata sorretta proprio dalla poesia !!!! Una poesia piana e dolce, forse troppo malgamata alla parola ....nel mentre Paolo Ruffilli ci offre ancora una volta la sua capacità di comunicare , con energia e ottima preparazione,e di coinvolgere nel ritmo e nella musicalità di versi sostenuti. Antonio Spagnuolo

Anonimo ha detto...

:-) bella

http://passioneinpoesia.blogspot.it/