giovedì 10 dicembre 2009

LA MIA POESIA SELEZIONATA AL PREMIO LINFERA 2009

Chissà, mio caro,
a quale oscura, tenebrosa proda
ci arenerà, crudele, il tempo,
a quale inusitato porto
la nave enorme dal fasciame lento
ci condurrà, ostile,
urtando appena contro la banchina,
se nave ospedaliera o portantina,
feretro o aquilone
pallone aerostatico frenato
giunco incantato oscillante
ai flutti viola d’un tramonto d’estate...
Chissà, abusando della nostra pazienza,
o piuttosto della mia impazienza,
quali doni, frutti succosi o amari, recherà
fasce, garze, bende bianche o fiori
morfina o melatonina,
carnitina o vitamina,
caro, carne della mia carne
non sei, ma carne siamo
entrambi e cenere saremo
o forse spuma di arcobaleno
sangue di sclarèa
fiocco di nuvola e pezzo di cielo...