"Consacrazione.
Vite assiepate, stirpe
che norma a sorte...
quanto può un poeta oltre le
tenebre del diritto?
Vibriamo nudi al Vento
e interroghiamo i Mari
per le vendette
ma perdoniamo,
seppur dimentichi di Abele.
Il nostro sguardo
fu consacrato all'altro
fratello,
che in terra fece legge
del proprio sangue.
Lasciateci tra queste braccia
che hanno pianto, desiderato
il Desiderio!
Fratello,
sei reso Uomo
dalle tue tante morti,
a noi poeti non guardi mai?
Noi a te, e tu a noi".
La poesia è stata letta dall'autrice, Silvia Bove, alla SERATA PASOLINI, Maratona di Poeti in memoria dello scrittore, regista, poeta e critico polemista, profeta dei nostri tristi giorni.
lunedì 3 novembre 2008
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3 commenti:
Silvia Bove è una di quelle giovani poete che non si arrende al nulla della nostra mesta esistenza senza Poesia...Nel silenzio e nell'oscurita, reali e metaforici, le nostre vite continuano a credere che la Poesia sia qualcosa di vitale, una linfa che alimenta i corpi e le anime con una forza nascosta ma terribile...
questa non mi piace
L'ombra di un'ombra di un'ombra
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