venerdì 11 aprile 2008

Una poesia di Paolo Ruffilli da "Le stanze del cielo"

Notte

"O notte mia diversa
da tutte le altre
notti al mondo,
notte eternamente
luminosa
nella sua chiusa
fulminante assenza,
canto e armonia
che alita dentro
il tuo silenzio,
respiro che si tende
e gonfia all'infinito:
l'essere intero
non più diminuito,
l'abisso inabissato
riempito dal suo crollo"


Dalla sezione "La sete, il desiderio" del nuovo libro di poesie di Paolo Ruffilli, "Le stanze del cielo", appena edito da Marsilio.

1 commento:

Francesca Farina ha detto...

L'oscura notte, desolata quante mai altre al mondo, la notte del drogato, di quello che volgarmente chiamiamo così, creatura persa nelle notti del mondo, crudelmente strappata al fluire dolcissimo e tremendo della vita...Il tossicodipendente stravolto dalla solitudine, isola nell'isola dell'universo, nell'occhio cieco della galassia, il punto più basso del firmamento...La pietà del Poeta si volge a cullare il pianto dell'uomo più solo della terra...