venerdì 24 ottobre 2008

"Il Feroce Saladino"

Il FEROCE SALADINO, in realtà il grande Salah-ed-Din, non era affatto feroce, qui invece oggi abbiamo tanti di quei feroci Saladini che lèvati!!! Il Potere mascherato, ormai smascherato in realtà, tanto più che tra poco è HALLOWEEN, serata in cui tutti possono mettersi una maschera tragica-zombi-gotica, diventa sempre più laido e oppressivo, sempre sotto l'apparenza della bonarietà, del PATERNALISMO VECCHIO STAMPO, con tanto di trampianto facciale, capillare, ormonale e penale...in tutti i sensi...La Poesia langue, sotterranea, tra le pieghe della STORIA, la CULTURA MUORE, L'UNIVERSITA' CREPA, MANCANO PERFINO CARTA IGIENICA E CARTA PER STAMPANTI...ne sprechiamo sempre troppa e ne ricicliamo sempre poca...ma se ne conmpra sempre meno...siamo senza fondo...Senza fondi alla Ricerca, che si fa? TUTTE LE UNIVERSITA', COMPRESI I RETTORI, SONO PRE-OCCUPATISSIME, le scuole sono allo stremo...eppure insegnanti e studenti continuano a sperare...ma se non c'è un FUTURO!? CHE FARE!? QUESTA NON E' RIFORMA, E' SOLO UN PALLIATIVO, DI NULLA!!! GREMBIULINO O GREMLINS!? 5 IN CONDOTTA O IL MEDICO ALLA CONDOTTA?! MAESTRO UNICO E MOSTRO UNICO?! stop al turn over o over size? CHE NE PENSATE?! PARLATE!!!

2 commenti:

  1. Cara Francesca,
    per consolarti ti mando il canto funebre di COLEI.
    Con affetto Gianni Godi


    I/O sono COLEI che voi vi ostinate a chiamare poesia, costretta a scimmiottare il vostro linguaggio ristretto per comunicarvi il mio percorso e la mia fine
    amici P
    miei pseudocontainer
    ! ascoltatemi !
    ! auscultatevi !

    ! il dizionario nasce obsoleto !
    tramenda sequelle alfabiechica costringe i piccini al ridicolo
    abc acb bac bca cba cab amor
    e anche di più
    gli aborigeni nudacoli membri a vista è meglio uh uh
    e non hanno la skuola e sugli alberi nuciferi
    vociano ognor poetico da sol al sol di giorno
    di notte alla luna stellifera
    biabai cremur totulia ai ai biamer illa traver scion saper manò manò notulia ciaver bluon sapon trecor ai ai biabai cremur biamer totulia saper minò minò
    verticolo pecor maviglia diaverico e flumo salusti invenzio di bios e acron di leto e brevio mio ciber

    crak crak c’è il crollo del vello nebbion de la mente aborigena oh oh
    e subito sentono d’esserci ier e doman e dolor e tremor de la morte
    poi nella taberna a ber vino divino ih ih
    e graffiano tutto di pietra in pietra
    e nella papiria di carta gli script col biro colòr sui muri dei cessi
    bla bla poi bevono whisky ah ah
    e sono civili ehm ehm
    poi fanno la critica che spiega i pensier boh boh

    va giù l’emoziòn

    poi fanno autocritica
    e strillano pianto tre volte assiem
    poeta defunto son morto lo so poeta defunto son morto lo so poeta defunto son morto lo so
    aih aih

    un chilo e tre etti di grigior cerebrale

    amici spargete la voce
    dovendo rinascere cambiatemi nome

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  2. Grazie, caro Gianni, la tua poesia scardina sempre il vieto "bello", lo sciocco "vero"...Il tuo linguaggio rivoluziona il linguaggio...

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