martedì 4 settembre 2007

"Senza titolo" di Maria Grazia Calandrone

Ahi, quanti!
dolci e giocosi e vagabondi ragazzi
fanno tempesta nelle acque vive
del mio cuore e mietono da barbari
re della luce la messe delle tavole imbadite
della capitale
che protende il suo oro medioevale tra cedri e ulivi.

3 commenti:

  1. Vincitrice della sezione "La più classica" al Premio di Poesia SAPORI DI-VERSI 2007, Maria Grazia Calandrone ha un curriculum lungo un blog...una delle migliori poete della sua generazione.

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  2. Quando per l’ultima volta gli occhi tuoi mi avvolsero/
    in una nube di colori,/
    ed il tuo corpo sinuoso ebbe il sussulto timido/
    così come fanciulla,/
    le streghe sfrenate vennero a rinchiudermi/
    in una lacrima di sconforto./

    Fu il gioco disperato della vita che sfugge,/
    il sole amareggiato, il desiderio irrefrenabile/
    che trascina a fatica un’ impossibile insania./

    Fu misterioso anche il malumore/
    che trasudava dai tuoi anni maldestri/
    carezze guancia a guancia sperperate./

    Logorato dai sogni ho riempito la febbre/
    con coriandoli rossi, e le mie orecchie/
    hanno ascoltato l’inganno della solitudine./
    Avrei voluto ritrovare i miei anni virili,/
    quelli che la bizzarria pettinava nelle stanze del sogno,/
    ma senza più parole ho chiuso ogni poesia.

    Antonio Spagnuolo

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  3. E' un piacere leggere i versi di Maria Grazia così veri, pungenti, insidiosi nel loro intrigante gioco di parole che lascia la mente fuggire verso luoghi che la sua penna crea e scompone con grande sottile abilità.

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