domenica 5 febbraio 2012

"SPAZI", UNA POESIA DI ANTONIO SPAGNUOLO

Spazi –

Ho rincorso le veglie per non impazzire
tra le stanze e gli spazi che vuotano il tempo,
in questo scorrere di giorni,
e l’incontro ancora come un ladro incallito
fra le moine graziose della tua stagione.
Tutti quei segni che fingevano le note
avvolte nella pigrizia,
quello strano connettersi alle mani,
quando il profumo aveva gesti
per aggiungere al sonno il fiducioso
rintocco di campane.
tra gli angoli delle vecchie case
nascoste e sempre ardenti.
Svolgo ancora incertezze
tra le zone del grigio ed il riverbero
delle illusioni, al respiro che cadenza
gli strappi del ricordo, le sbiadite tracce
di lunghi mormorii,
allucinazioni
che sfidavano giorni alla deriva….
Quando ogni magia è svanita
ho conservato per le nuove pretese
le tue labbra a soccorrere finzioni,
a disvelare gli improvvisi ritrovi dell’amore,
con le fertili zolle e il luccichio
di sicuri ritorni, quasi incandescenti.
*
Antonio Spagnuolo
*